Smart building e smart city erano i temi al centro del convegno “L’Edificio Intelligente al Centro della Città del Futuro”, di scena il 13 Novembre presso la Camera dei Deputati.
Dopo i saluti di autorità del calibro dell'On. Antonino Iaria - IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, dell'On. Massimo Milani - Segretario della VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici e dell'Ing. Alessandro Coppola – ENEA, Direttore della Direzione Trasferimento TECnologico (TTEC), si sono susseguite due tavole rotonde, la prima dedicata all'edificio intelligente e la seconda dedicata alla smart city.
Il sottotitolo del secondo panel era “sicurezza, mobilità e nuovi servizi per la città connessa”.
In questa cornice contenutistica si è mosso l'intervento della Presidente di UNIV Anna Maria Domenici, che ha premesso che la sicurezza è il prerequisito per ogni città intelligente, sostenibile e connessa. In questo scenario, ha ricordato Domenici, la componente umana sembrerebbe essere l'anello debole, ossia la parte meno evoluta della smart city - a maggior ragione l'universo privato della sicurezza, da sempre figlio di una divisa minore rispetto alle forze dell'ordine. Eppure la vigilanza privata è già parte dell’ecosistema urbano, ha sottolineato Domenici, non solo come presidio fisico, ma come sensore sociale operativo sul territorio.
“Le nostre imprese e i nostri operatori presidiano luoghi sensibili e infrastrutture critiche, gestiscono sistemi di videosorveglianza, allarmi e sensori evoluti, collaborano sempre più con le forze dell’ordine in un’ottica di sicurezza integrata. Le guardie giurate possono essere considerati nodi intelligenti della città: osservano, connettono dati, situazioni e persone, intervengono in caso di necessità. Sono il presidio umano che anima la tecnologia, il primo livello di risposta nelle emergenze, un interlocutore affidabile per la gestione dei flussi, degli edifici e delle infrastrutture”.
Se la città vorrà essere davvero intelligente, ha concluso Domenici, dovrà quindi saper riconoscere e valorizzare chi ogni giorno mette professionalità e umanità al servizio del bene comune. Perché la tecnologia è importante — ma la fiducia resta umana.