E' il figlio di Vincenzo Marcoccia, che ha fondato l'azienda nel lontano 1948: in quasi ottant'anni il comparto è migliorato o peggiorato?
Mi sento di dire che il settore sia ampiamente migliorato sotto il punto di vista tecnologico e dell'efficienza dei servizi. Dopo l’abolizione delle tariffe prefettizie il comparto è invece assai peggiorato per quanto riguarda la remuneratività, a causa della concorrenza sleale e delle logiche di ribasso che hanno purtroppo livellato il settore sempre più verso il basso.
Offrite una gamma molto ampia di servizi: quali crescono e quali calano in termini di richieste? E secondo lei perché?
Crescono i servizi legati all’utilizzo di tecnologie sempre più sofisticate; cresce inoltre il servizio di portierato/reception (cd. guardiania non armata) a discapito del servizio di vigilanza armata a mezzo guardie giurate. Se mi chiede il perché, le rispondo che andrebbero definiti con più precisione i compiti dell'operatore di servizi di sicurezza rispetti a quelli che può/deve svolgere la guardia giurata. La normativa è ad oggi ancora incerta e incompleta.
Siete orientati su forti investimenti tecnologici: quali sono le tecnologie più promettenti e trasformative per la vigilanza privata nei prossimi 5-10 anni? Ritiene che AI, droni, IoT potranno modificare l'attuale mix uomo-tecnologia - o addirittura arrivare a sostituire l'uomo?
Siamo molto orientati sugli investimenti tecnologici: utilizziamo apparecchiature evolute, capaci di garantire affidabilità e di rispondere ai più elevati criteri di qualità. Nei prossimi anni le tecnologie che ritengo più promettenti saranno collegate all’uso dell'AI, ai droni e all'IoT. Ritengo però che l’uomo non verrà sostituito, per lo meno nei prossimi 20 anni.
Il mercato è sempre più polarizzato: come vi rapportate con la concorrenza dei grandi player nazionali, dei fondi e dei system integrator? Come mantenere margini sostenibili senza sacrificare la qualità?
Per quanto riguarda la concorrenza dei grandi player nazionali, a meno che non siano loro a chiederci di partecipare in forma di ATI/subappalto, possiamo dirci fuori dal mercato a livello nazionale. Sul territorio in cui operiamo riusciamo invece a fornire un servizio migliore e più strutturato, anche se la concorrenza sleale si fa sentire.
Per quanto riguarda la marginalità, essendo oggettivamente impossibile mantenere margini sostenibili senza sacrificare la qualità del servizio, ci siamo autoimposti di non scendere al di sotto di determinate tariffe - anche a costo di perdere qualche cliente.
Burocrazia pachidermica, tariffe al ribasso e crisi delle vocazioni impensieriscono il settore: come le affrontate?
Le tre voci da lei menzionate vengono da noi subite passivamente tutti i giorni.
Finché ce la faremo a sopportarle andremo avanti, dopo...
Alla sicurezza privata spesso non si tributa un adeguato riconoscimento normativo, oltre che economico. Perché? Qual è, secondo lei, la critica più ingiusta che viene fatta alle imprese di vigilanza (e qual è invece quella più fondata?)
Sicuramente il quadro regolamentare e normativo del settore è obsoleto.
La critica più fondata che viene – giustamente – rivolta al comparto è quella dello svilimento del mercato, che però è avvenuto opera degli stessi Istituti di Vigilanza.
La critica più infondata è invece quella rivolta alle guardie giurate e agli operatori di sicurezza, accusati ingiustamente di svolgere compiti che non richiedono competenze, quando è lo stesso mercato a richiedere figure sempre più professionali ed altamente specializzate.