“Con amarezza riscontriamo l'ennesimo passo indietro delle istituzioni rispetto alla richiesta di riformare gli attuali meccanismi di revisione prezzi nei servizi – con la vigilanza privata in prima linea. Con un costo del lavoro che da noi segna +38%, l'attuale soglia del 5% per l’attivazione della revisione prezzi non può bastare, considerato che è stata invece giustamente abbassata al 3% per i lavori. Il settore sicurezza vive di appalti, in gran parte pubblici: senza norme eque sulla revisione prezzi si rischiano pesanti ricadute sul fronte della qualità ed occupazionale”.
Questo il commento di Anna Maria Domenici, Presidente di UNIV aderente alla Consulta dei Servizi (che riunisce 19 associazioni nazionali e 4 filiere), all'immotivato ritiro degli emendamenti al DL Infrastrutture che avrebbero reso obbligatoria la revisione ordinaria dei prezzi e previsto regole più uniformi negli appalti di servizi e forniture.
La Consulta proseguirà nel portare in tutte le sedi istituzionali i rischi concreti che corre il sistema-sicurezza del Paese, auspicando che il confronto con il Governo - a partire dall’intergruppo parlamentare dedicato al settore e l’istituzione di un tavolo interministeriale presso il MIT - consenta di provvedere a correttivi non più rinviabili e costruire un quadro strutturale equo e sostenibile.