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12 maggio 2025


Ricerca UNIV-Censis: gli italiani vogliono più vigilanza privata

Nonostante la concomitanza di Conclave, Giubileo e internazionali di tennis, l’evento UNIV – Censis del 7 maggio in Confcommercio ha attratto personalità del calibro del Questore di Roma Roberto Massucci, del Viceprefetto Michele Censi Buffarini e del Delegato alla Sicurezza di Roma Capitale Francesco Greco. Il tema sicurezza era del resto centrale, dopo l’eccezionale stress test cui è stata sottoposta Roma per le esequie di Papa Francesco: “un modello di amicizia istituzionale che crediamo ripetibile anche con un’estensione al privato per immaginare un nuovo e più moderno pensiero di partenariato nella sicurezza” - ha dichiarato il Questore.

E risolta l’allerta Conclave con un nuovo successo per la security, si tira un sospiro di sollievo. Nonostante ciò, il rapporto UNIV – Censis presentato il 7 maggio mette ancora una volta in luce la forbice tra insicurezza percepita e reale delittuosità (cresciuta ma diminuita in via tendenziale).

Anna Italia, Responsabile della ricerca UNIV-Censis “La sicurezza fuori casa”, ha raccontato che cresce la percezione di insicurezza. A Roma va invece il primato per reati denunciati nel 2024 (non però per incidenza dei reati sulla popolazione) con reati cresciuti del 23,2% negli ultimi 5 anni. Il Giubileo amplifica l’esposizione al rischio: + 23,2% dei reati, con picchi preoccupanti per le rapine in pubblica via (+51,3%) e i borseggi (+ 68,0%).

Un fenomeno che influisce anche sul commercio, perché la sicurezza fa vendere, come ha ricordato Romolo Guasco, Direttore di Confcommercio Roma: per farlo servono maggiore vicinanza della forza pubblica e sostegno delle forze private.

Pierpaolo Donati, Presidente di Federpreziosi Roma, ha lanciato un appello per il settore orafo: più videosorveglianza, replicabilità anche a livello locale del Protocollo d’Intesa tra Federpreziosi e Viminale in materia di TVCC e incentivi fiscali per l’adozione di sistemi di sicurezza. Oltre a detrazioni sui premi assicurativi o rimodulazione sulle base alle misure di prevenzione adottate, come ha suggerito Steven Tranquilli, Direttore generale di Federpreziosi.

Sergio Paolantoni, Presidente di FIPE Roma, ha infine posto l’attenzione su un divertimento sano, “possibile solo attraverso un lavoro condiviso tra istituzioni, forze dell’ordine, operatori economici e vigilanza privata, come l’intesa siglata con il Municipio IX di Roma Capitale per promuovere una movida sicura”.

Per Francesco Greco, Delegato alla Sicurezza di Roma Capitale, è essenziale ridefinire il concetto di partenariato svecchiando un protocollo che parla ancora di “mille occhi” e facendo un uso più ampio dell’intelligenza artificiale. “Vedo molte aree operative in cui possiamo collaborare con la sicurezza privata: vandalismo, fasce deboli, bullismo, periferie, truffe agli anziani, scuole. Il tutto presuppone però di avere un polso chiaro sulla governance delle imprese di sicurezza e sull’evoluzione, dai modelli artigianali degli esordi, a modelli organizzativi evoluti”.

Anna Maria Domenici, Presidente di UNIV, ha rassicurato che il settore abbraccia oggi logiche tipicamente d’impresa, pur restando nel perimetro giuridico e amministrativo di realtà soggette ad autorizzazione di polizia. “Non sorprende che il 74,4% degli italiani consideri i nostri operatori come indispensabili per il territorio e che il 73,5% dichiari di averne fiducia. Del resto a 12 milioni di persone è capitato di chiedere assistenza alla vigilanza e a 8 milioni è stato prestato effettivo aiuto. Ci affianchiamo quindi a quel 73,3% di cittadini che pensa che si dovrebbero ampliare gli ambiti di intervento della vigilanza e ci rendiamo disponibili a discutere qualsiasi modello di partenariato. Accogliamo inoltre la richiesta di Federpreziosi per lo studio di un protocollo con UNIV”.