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11 giugno 2019


Fondo For.Te: vantaggi per gli associati UNIV

Sartorizzare i percorsi formativi sulla base dei fabbisogni aziendali ed ottenere finanziamenti anticipabili anche fino al 100% dell’importo: queste e molte altre lsono e opportunità offerte da Fondo For.Te. per le imprese aderenti ad UNIV, Unione Nazionale Imprese di Vigilanza Privata. Eppure ancora poche realtà hanno colto i vantaggi dei Piani Territoriali/Settoriali. Ne abbiamo parlato con Elenora Pisicchio, Direttore di Fondo For.Te

 

Il Fondo For.Te. in 10 righe: cos'è, a chi si rivolge, come funziona, quali obiettivi si pone, che vantaggi porta.

For.Te. (Fondo Paritetico Interprofessionale nazionale per la formazione continua del Terziario) è una associazione avente personalità giuridica, costituita e riconosciuta con Decreto del Ministero del Lavoro del 31/10/2002, secondo quanto previsto dall’articolo 118 della legge n° 388 del 23 dicembre 2000. L’Associazione, senza scopo di lucro, costituita dalle rappresentanze sindacali delle imprese e dei dipendenti, opera per la qualificazione professionale, lo sviluppo occupazionale e la competitività imprenditoriale. La missione di For.Te., individuata dalla legge e dallo statuto, è quella di promuovere e finanziare piani formativi aziendali, territoriali, settoriali ed individuali.
Parliamo di una grande rete che a dicembre 2018 contava 128.872 aziende aderenti per un totale di 1.332.417 lavoratori. Fino al 2016 il fondo ha erogato oltre 500 milioni di euro; tra il 2017 ed il 2018 ha stanziato oltre 135 milioni di euro e a fine giugno 2019 sarà pubblicata sul sito istituzionale la nuova Programmazione 2018/2019, con i relativi stanziamenti.

I vostri elementi di distintività, nel panorama dei Fondi?

Ci distinguiamo dagli altri Fondi, soprattutto per: assistenza personalizzata orientata alla soluzione dei problemi in fase di presentazione e di realizzazione dei piani formativi; orientamento al miglioramento continuo e alla semplificazione; osservanza delle regole, nell’interesse delle aziende aderenti; velocità nella valutazione delle richieste di finanziamento; procedure semplificate per i conti individuali aziendali e di gruppo; erogazione tempestiva dei finanziamenti; possibilità di richiedere anticipazioni sul finanziamento accordato fino al 100% dell’importo.

Parliamo di vigilanza privata: che tipo di finanziamenti offre il fondo For.Te per la formazione del settore?

For.Te. dà la possibilità alle aziende di definire i percorsi formativi sulla base dei fabbisogni aziendali, come fosse un abito su misura. Le aziende del settore vigilanza che usufruiscono e hanno usufruito delle opportunità offerte dal Fondo, hanno scelto percorsi formativi che comprendono ad esempio le seguenti tematiche: "Normativa vigente nel Settore della Vigilanza Privata"; "Tecniche operative e strategie per prevenire e/o contrastare le azioni criminose" (teoria e pratica); " Tutela della privacy" (tema caldo dall’entrata in vigore del GDPR 2016/679); Sicurezza sui luoghi di lavoro (Testo unico 81/2008); Trasporto valori; Vigilanza aeroportuale; Antiterrorismo. Tutto questo oltre alla comune attività di aggiornamento delle guardie giurate armate.

Secondo il vostro osservatorio privilegiato, quanto è attivo il comparto della sicurezza privata nel presentare proposte e quanti progetti, in media, vengono ritenuti finanziabili?

La finanziabilità dei piani, nel caso si tratti degli avvisi emanati dal Fondo, dipende dalla qualità del progetto. Il settore non è in verità molto presente, ad eccezione del Conto Individuale Aziendale, al quale accedono le imprese di medie e grandi dimensioni. Sugli avvisi, al di là di qualche sperimentazione andata a buon fine promossa da Federsicurezza, sono ancora poche le aziende che hanno colto il vantaggio offerto dai Piani Territoriali/Settoriali, che consentirebbero loro di non avere carichi burocratici, ma di offrire ai propri dipendenti la formazione, anche di tipo obbligatorio per il settore.  

Quanto rileva, a suo avviso, la formazione professionale, in termini di sviluppo occupazionale e crescita della competitività, in un campo labour intensive come la sicurezza privata?

Si tratta di un settore molto particolare e delicato, poiché interviene nella sicurezza. La necessità di un sistema di aggiornamento permanente del personale degli Istituti di Vigilanza Privata nasce dalla considerazione che, alle mutate condizioni sociali, tecnologiche e comportamentali, si deve rispondere con una più adeguata professionalità degli addetti sotto tutti gli aspetti: delle conoscenze, delle abilità operative, delle relazioni con un determinato territorio e con tutto ciò che insiste su di esso. Pertanto, così come già accade per altri settori e professioni, anche per i dipendenti degli Istituti di Vigilanza Privata si devono ipotizzare percorsi di aggiornamento e/o professionalizzanti che abbiano validità e omogeneità su tutto il territorio nazionale e che costituiscano veri e propri crediti formativi. Nel settore l’aggiornamento e la qualificazione assumono quindi un rilievo ancora più importante, in ordine alle normative che disciplinano le caratteristiche minime del progetto organizzativo e dei requisiti minimi di qualità degli istituti e dei servizi, nonché dei requisiti professionali e di capacità tecnica che comprendono l’aggiornamento professionale periodico delle Guardie Giurate. Ed è proprio sul terreno della trasformazione organizzativa, professionale, della qualità dei servizi, dell’investimento nella formazione degli addetti, che si gioca la partita competitiva.

Ha accennato ad una sperimentazione avviata con Federsicurezza, ombrello federale di Confcommercio cui aderisce anche UNIV: a cosa faceva riferimento? 

Federsicurezza, partendo dai fabbisogni delle aziende del settore, ad essa ben conosciuti, ha individuato percorsi formativi idonei alla crescita professionale dei lavoratori, con particolare riferimento alle Guardie Particolari Giurate, con l’obiettivo di essere una rete di imprese di qualità, che investe sui servizi di qualità e sulle persone, promuovendone la crescita professionale ed umana. For.Te., per il ruolo che gli è conferito, non può che condividere il suddetto obiettivo e si pone quale strumento attivo per rispondere ai fabbisogni delle aziende e dei lavoratori.

Ultima domanda flash: come si aderisce al fondo For.Te?

Aderire è semplice e gratuito. Trattandosi di obbligo di Legge, (845/1978), tutte le aziende con almeno un dipendente versano mensilmente, attraverso l’UNIEMENS, lo 0,30%, anche se spesso non lo sanno. Al fine di avere un ritorno in termini di opportunità formative per i propri dipendenti, l’azienda può invece scegliere di destinare il contributo ad uno dei Fondi Interprofessionali. Diversamente, il contributo viene rinviato automaticamente allo Stato.
Per aderire a For.Te., basta indicare nella denuncia UNIEMENS il codice di adesione “FITE” nella sezione Posizione Contributiva, Denuncia Aziendale, Fondo Interprofessionale, Adesione e a seguire scrivere il numero dei dipendenti (quadri, impiegati e operai) interessati dall’obbligo contributivo. Per le aziende provenienti da altri Fondi è necessario indicare prima il codice di revoca “REVO” e poi il codice di adesione “FITE” sul modello INPS. L’adesione a For.te può essere effettuata in qualsiasi mese dell’anno ed è valida sino a revoca. Sul sito istituzionale del Fondo l’azienda può verificare se è già aderente al Fondo inserendo la matricola INPS, oppure può verificarlo direttamente con il proprio commercialista o consulente del lavoro.
 


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