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14 dicembre 2022


Il caso del Tsn di Roma: servono controlli sulle armi

La tragica sparatoria in un condominio di Roma ha portato alla ribalta un tema che UNIV ha sempre sollevato come fortemente critico: la scarsità di controlli sulle armerie, soprattutto nei poligoni di tiro, e in generale sull'uso delle armi. Le guardie giurate, infatti, sono proprietarie dell’arma con cui lavorano e che quando cessano il rapporto di servizio (pensionamento, cambio lavoro, licenziamento) perdono il porto d’armi, ma ne mantengono la detenzione. Con risultati, in troppi casi, finiti sulle pagine di cronaca nera (omicidi, suicidi, colpi partiti per errore, ecc).


Nel caso di Roma al killer era stato negato il porto d'armi, ma è comunque entrato nel Tsn ed uscito con l'arma. “Ricordiamo che il Tsn è soggetto al coordinamento e al controllo di Uits e ministeri della Difesa e dell’Interno. L’Unione italiana Tiro a segno non dispone di poteri di polizia, quindi qualcosa non ha funzionato lato Questura e Prefettura. Chiediamo di far luce sulla vicenda, che interessa molto da vicino anche il mondo delle guardie giurate” - dichiara Anna Maria Domenici, Segretario Generale di UNIV.