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15 marzo 2018


Dal 3 aprile nuove procedure di rilascio del decreto di nomina a gpg e porto d’arma

Il commento di Anna Maria Domenici, Segretario Generale UNIV

Il 7 marzo scorso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha emanato una circolare volta a rivedere le procedure di rilascio dei decreti di approvazione della nomina a guardia giurata e dei relativi porti di pistola: il provvedimento ha origine da una recente pronuncia del Consiglio di Stato in sede consultiva, sul punto interessato dalla stessa Amministrazione dell'Interno, che ha ritenuto che, a legislazione vigente, i decreti di guardia giurata e i porti d’arma debbono essere rilasciati dalla prefettura del luogo di residenza della guardia giurata.

La circolare in questione, quindi, fornisce indicazioni affinché, a decorre dal prossimo 3 aprile, l'attività di rilascio dei decreti in questione - finora, come noto, attestata sulla prefettura della sede dell'istituto per il decreto di nomina a gpg e su quella di residenza o domicilio per il porto di pistola – sia “spostata” sulla sola prefettura di residenza degli interessati, anche nel caso – che rappresenta la situazione preponderante –  di guardie che lavorano per istituti che operano a livello interprovinciale o interregionale.

"Temo che questa circolare - commenta Anna Maria Domenici, Segretario Generale UNIVporterà nuove lungaggini in procedure di per sé farraginose e che già oggi rallentano le pratiche di assunzione in un mercato del lavoro che tanto avrebbe invece bisogno di crescere. Basta guardare le più comuni province di residenza dei lavoratori per immaginare che la scelta di incardinare sul principio della residenza della gpg il rilascio di decreto di guardia giurata e porto d'armi possa rivelarsi, all'atto pratico, un buco nell'acqua. Bastava chiederlo alle imprese. Invece l'iter di emanazione di questa circolare conferma un trend che avevamo già avuto modo di constatare (e che, invero, ci era stato quasi apertamente annunciato sin dall'insediamento dei nuovi vertici del Dipartimento di PS): si è persa la fase di previa consultazione con il mercato. Per carità - aggiunge -, l'autorità tutoria ha piena facoltà di adìre direttamente il Consiglio di Stato (di fatto blindandosi nelle proprie posizioni), ma spiace aver perso quella buona prassi di concertazione con l'industria di riferimento che, certamente con molti limiti e grandi margini perfettibilità, ha però sinora evitato l'iper burocratizzazione di un settore già iper controllato e pieno di lacune e magagne. Auspichiamo - conclude Domenici - che in futuro si possa riprendere un dialogo ampio e costruttivo con il Ministero dell'Interno, a beneficio di tutti: imprese, lavoratori e organismi di normazione e controllo".

In allegato la Circolare del 7 marzo 2018